Corno d'Aquilio


da Contrada Tommasi per Rocca Pia, Malga Fanta fino al Corno d'Aquilio e ritorno per Pealda Bassa.

Il Corno d'Aquilio ( o d'Aquiglio) è quella cima che segna  il limite nord-occidentale dell'altopiano della Lessinia,  e con le sue pareti strapiombanti che si affacciano imponenti direttamente sulla Val d'Adige ci offre una grandiosa visione della Val d'Adige e sui pascoli della Lessinia stessa.


L'itinerario proposto ha inizio dalla Contrada Tommasi raggiungibile facilmente arrivando a Sant'Anna D'Alfaedo e seguendo poi l'indicazione appunto per il Corno D'Aquiglio.


Lasciata l'auto oltre le ultime case, in direzione nord-ovest sale dolcemente una ex mulattiera militare, la quale conduce al Passo di Rocca Pia.
Qui si può ammirare ancora qualche resto di trincee risalenti alla Prima Guerra Mondiale e anche un antico cippo di confine del Regno Lombardo Veneto.

Si supera la selletta di Rocca Pia e si tiene la destra per il sentiero che scende brevemente nella faggeta, fino al bivio Via Nuova  da dove si sale ripidamente la serpentina del sentiero dello Scajon, traccia di antichi transiti commerciali e di contrabbando. Si tratta di una dura ma breve salita, molto suggestiva, che porta ad uscire dal bosco sulla spianata della Valletta di Fanta (m.1410).

Fiancheggiata inizialmente da muretti a secco, la mulattiera si porta al limite di fantastici strapiombi verso la Val d'Adige e, risaliti i bellissimi prati di pascolo  si culmina sul vasto e panoramico altipiano, a circa 1500 metri di quota, che accoglie la chiesetta della Preta.

Poco lontano, si può vedere l’impressionante voragine della Spluga della Preta http://www.splugadellapreta.it
Si tratta di uno degli abissi carsici più profondi del mondo, e il secondo d'Italia dopo l'Abisso Michele Gortani in Friuli. 
Consiglio vivamente la visione del film documentario L'Abisso, Editore APS Video.
Il film decisamente adatto ai non claustrofobici racconta ottant’anni di esplorazioni e lo fa con gli esploratori storici degli ultimi 50 anni di spedizioni speleologicheche all'interno della Spluga e con affascinanti riprese, frutto di due anni di lavoro di oltre 70 speleologi coinvolti in 30 discese.
Le immagini  in grotta sono di elevata qualità e servono a spiegare quali siano le difficoltà, le aspettative e le soddisfazioni di una spedizione speleologica di oggi, documentandola in video durante il suo svolgimento.

A circa 200 metri a sud-ovest della Spluga della Preta si apre invece la  Grotta del Ciabattino che si può visitare senza particolari precauzioni.

Sempre dritto, si sale poi sulla dolce dorsale erbosa tenendo la croce alla sommità del Corno come punto di riferimento. 
Lasciato il Corno D'Aquiglio scendiamo nuovamente in direzione della  Chiesetta della Preta.
Qui per il ritorno volendo compiere un giro ad anello ci si prospettono due alternative.
Una bellissima ma ripida discesa nel bosco consente puntando in direzione sud-est di scendere direttamente con una mulattiera e ricollegarci al sentiero 250 ai piedi del Corno Mozzo e da li su strada bianca concludere l'anello di questa piacevole escursione tornando a Contrada Tommasi.

L'altra alternativa, decisamente più lunga ma da un paesaggio più dolce e tranquillo e che si svolge tutto su strada forestale, vede dapprima aggirare malga Pretta passare poi malga Pealda poco sotto la gobba del Cornetto e da li infine tornare dove abbiamo parcheggiato l'auto.

A breve la traccia gps.

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