Al rifugio Scalorbi per la Valle del Diavolo


Dalla Casa Forestale o rifugio Boschetto per il sentiero 276 nella Valle del Diavolo, per Passo Tre Croci al rifugio Scalorbi e ritorno per il Vallone di Campobrun sul sentiero E5.

Lunghezza: 11 km
Dislivello: m.865
Quota massima: m.1897
Tempo medio di percorrenza: 4h escluse soste

Questo itinerario è uno dei miei preferiti per arrivare in zona Scalorbi evitando la monotona e generalmente affollata strada forestale che sale dal rifugio Revolto.

Qui vi descrivo un bellissimo giro ad anello che dalla Casa Forestale o dal vicino rifugio Boschetto, sale la Valle del Diavolo per arrivare al Passo Tre Croci, raggiunge il Rifugio Scalorbi e poi scende per il famoso sentiero E5 che entra nel vallone di Campobrun.

E' un giro ideale per chi non ha il tempo a sufficenza per raggiungere la Cima Carega ma vuole comunque godersi quanto di bello ha da offire questa montagna senza per forza raggiungre la cima e il rifugio Fraccaroli.

Anche in questo caso sveglia mattutina per essere di ritorno ad ora di pranzo, a percorrere l'intero giro si impiega infatti a passo normale 4 ore senza alcuna sosta.

Stavolta, dato che camminare in montagna è bello ma farlo con le persone giuste è ancora meglio, non avevo voglia di andare in solitaria, ma a chi potevo chiedere alle 23 di un venerdì sera se avevan voglia di unirsi al sottoscritto? mumble mumble.. pensa e ripensa ma si , lancio nell'etere solo 2 sms, indirizzati a colpo sicuro ed ecco fatto. Ska, Tania e Frank a formare il gruppo dei fantastici 4 !!

Si può partire anche dalla località Giare dove c'è l'area attrezzata a pic nic sulla strada per Revolto oppure potete parcheggiare come abbiamo fatto noi anche al primo tornante a sinistra che trovate dopo il Ponte Revolto e quindi comunque prima del rifugio Boschetto, proprio ad inizio sentiero.

Dal tornante parte infatti il sentiero E5 o Borghetti che in direzione nord-est vi porta in pochi minuti sul fondo del progno di Revolto.
All'inizio potrete vedere un masso con sopra la targa dedicata proprio a Borghetti, il sentiero è ben distinguile dalle tabelle segnavie classiche bianche e rosse e anche perchè ha il fondo rifatto a nuovo di cemento.

Si entra così nel piccolo boschetto e quando incontriamo il bivio che a sinistra attraverserebbe il progno noi teniamo a destra con direzione est, per scendere sul greto, oltrepassarlo e continuare fino alla zona nord dell'area pic-nic che ho citato in precedenza.
Da qui si abbandona definitavamente l'E5 per svoltare a sinistra ed entrare a tutti gli effetti nella Valle del Diavolo sul sentiero 276.

La prima parte del percorso avviene nel bosco dove con varie serpentine si prende velocemente quota.
Dopo circa 15 minuti si innesta sulla sinistra un sentierino che va agli Orti Forestali, che ignoriamo per continuare sempre sulla traccia del sentiero principale.
La salita fortunatamente immersa in questo fitto bosco è al quanto piacevole anche se giustamente leggermente affaticante dato che pur sempre di salita si tratta.
Passata circa 1 ora si arriva nei pressi del Baito delle Molesse, o meglio ai suoi ruderi in quanto del baito rimane che poca cosa, e dove pochi metri più avanti si stacca sulla destra anche il sent. 283 che porterebbe a Malga Terrazzo.

Per noi la salita invece continua sempre in direzione nord finché non usciamo dal bosco e finalmente possiamo goderci delle belle vedute sul Pertica, sulla lontana cima Sparavieri e sul Malera.



Il sentiero prosegue più dolcemente fino al Passo Tre Croci o Passo della Lora e proprio in prossimità del passo abbiamo la fortuna di incontrare due caprioli intenti al pasto. Mamma e piccolo che per nulla spaventati ci lasciano il tempo di scattare, o almeno cercare di immortalarli decentemente in alcune foto.
Quando infine decidono di dileguarsi nel bosco, ci regalano prima delle buffe rincorse tra i mughi presenti.

Arrivati al Passo Tre Croci pensiamo di essere i primi mattinieri a raggiungerlo, ma in montagna si sa che c'è sempre ch si alza prima, oppure come in questo caso salendo dalla parte vicentina dalla località Gazza ha la via di accesso decisamente più diretta.

Il tempo di prendere fiato un attimo e scambiare due chiacchere per farci anche immortalare a ricordo di questa bella giornata.

Da qui il sentiero si stringe e si inerpica sulla scarpata meridionale del monte Plische fino a che, nei pressi di una piccola croce diventa più spazioso e disteso e raggiunge il passo di Campobrun.

Qui comincia la discesa che porta in breve tempo al vicino rifugio Scalorbi dove abbiamo previsto la sosta, pranzando al sacco alla vicina chiesetta degli alpini.




Finalmente possiamo posare gli zaini,e rifocillarci un po'. Tra un morso e l'altro al panino si prepara il fornelletto e la moka, e si fa anche mente locale che purtroppo preparando lo zaino in fretta e furia qualcosa ci si dimentica sempre.....
Cavolo e come lo beviamo il caffè senza i bicchieri??? Bhe poco male, un salto veloce al vicino rifugio Scalorbi, e così nel contempo oltre a recuperarli me ne torno con un carico di birre medie.
Bene, beviamo il caffè ci si riassesta e via di nuovo in marcia per il ritorno, non prima però di recuperare velocemente la cache Ottobre Rosso (GC1ZRV0).

Dallo Scalorbi il ritorno è tutto in discesa e segue rigorosamente il sentiero E5.
Si passa quindi per Campobrun dove si ammira qualche marmotta e ci si ferma alla malga a prendere un po' di formaggio.




Abbandonando l'alto pascolo di Campobrun ci si addentra definitivamente nel vallone e anche la discesa si fa più ripida e da percorrere sempre con una certa attenzione.
Siamo prossimi a mezzogiorno e quando ormai incrociamo gli ultimi escursionisti che salgono noi arriviamo nei pressi del Lago Secco, e da li a poco agli Orti Forestali.

Da qui ad arrivare la macchina è questione di pochi minuti, e infatti dopo 2-3 serpentine finali eccoci nuovamente sul greto del progno e ripetere il tratto finale che avevamo già percorso all'andata e che ci porta così definitivamente al punto di partenza.

Traccia in formato gpx kml

Il percorso


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