Malera,Trappola, Vallon


Lunghezza: 7 km
Dislivello: m.458
Quota massima: m.1845
Tempo medio di percorrenza: 2h30' circa,  escluse soste



Frank replica e ci propone la versione estiva di una sua vecchia ciaspolata!

In Breve

Domenica mattina, giornata che si preannuncia terribilmente calda in città, desiderio di fare un po’ di attività sportiva all’aria aperta ed essere di ritorno per pranzo (… tutto dipende da che ora si parte J).

E’ una breve passeggiata che si compie in 2,5-3 ore, lunga circa 7,5 km che non richiede particolare sforzo.

Avevo già fatto questo giro di inverno con la neve e le ciaspole, ma d’estate offre degli spunti panoramici di rara bellezza ed in questa stagione (metà giugno) dei profumi fini e piacevoli (fiori bianchi – sambuco – etc).

L’idea del percorso mi è venuta avendo visto sul giornale L’Arena che è stata aperta, a circa 20 minuti dall’inizio del percorso, una nuova malga denominata Malga Malera (http://goo.gl/UGiHW ): può essere un buon punto di appoggio per dei camminatori … non proprio allenati oppure un bel punto di ristoro se si esegue il giro in senso orario, e cioè salendo dal vallone di san Giorgio.

Il percorso

Il percorso è di facile individuazione.




Si lascia l’automobile al primo parcheggio di San Giorgio e poi ci si incammina in direzione sud est lungo una carrabile non asfaltata (sentiero 250 – 13) e si prosegue fin poco oltre la nuova malga Malera (Malga Malera di Sotto). Qui si piega a sinistra lungo il sentiero in salita detto N. 13.

Si sale sempre lungo un evidente tracciato fino ad incrociare il sentiero che proviene dal Vallone e proseguire fino al Passo Malera.

Giunti al Passo Malera, si prosegue un po’ sulla via più battuta e se si vuole ci si avvicina al sentiero delle creste, lungo il quale, dopo chiare tracce di trincee della prima guerra mondiale e grotte usate allora come rifugio, si prosegue fino a Cima Trappola, la cima più alta dei Lessini (1865 mt).

Lungo questa via ho trovato tre sassi (vedi fotografie) che testimoniano che i Lessini erano milioni di anni fa ricoperti di acqua marina: nel sasso che ho fotografato si vede infatti chiaramente un gasteropode e molte nummuliti (gusci di conchiglie così chiamate per la loro somiglianza con monetine più o meno piatte e discoidali).


L’arrivo

Da Cima Trappola si gode una magnifica vista sia verso il gruppo del Carega che –dalla parte opposta- verso l’altopiano dei Lessini ed il Baldo.




Dalla parte del Carega si scorge tutta la strada che da Passo Pertica porta a Scalorbi ed anche la Ferrata Pojesi nonché la cd direttissima per la cima (Sent. 286).

Dalla parte opposta si vedono tutti i rifugi dei lessini, Cima Sparavieri, Rif. Primaneve eccetera.

Poco distante dalla cima, iniziando la discesa, ho trovato un vecchio cippo di marmo datato 1855 (vedi foto) che segnava il confine tra il regno lombardo veneto e la provincia del tirolo.





La discesa

La discesa è ripida per il primo tratto (poco più di cinque minuti) e poi semplice ed agevole, all’interno del cd “Vallone”.





Si passa a fianco del “Buco del Vallone” (vedi foto) una voragine carsica profonda circa 50 metri, dotata di vecchie caverne artificiali sui lati più alti. 




Si finisce la passeggiata a lato del tracciato della pista da sci.


Concludendo, una facile passeggiata.

Rapida fuga se fatta da sola; punto di partenza per una più impegnativa escursione verso Passo Pertica – Carega (attraversando il Passo Malera) se programmata per un’intera giornata.

I Lessini sono sempre una sorpresa che vale la pena di provare a conoscere.


Tips:
Percorso in pieno sole.



Traccia in formato gpx kml

Il percorso

Ti potrebbero interessare

0 commenti